Umido

Che fossetta produce
l’avermi or ora toccato
nella elastica sfera della tua libertà?
 
Quale magico dito
incurva il cristallo
della elastica sfera della tua libertà?

Non gira e non suona
seppure sospinta
l’elastica sfera della tua libertà!

Il mio bambino feroce
ci guarda un po’ dentro
ti scaglia nel cielo
e colpisce brutale
l’elastica sfera della tua libertà.

Ma Amore domina il buio
riceve quel dono
ruota il destino e dei mille cristalli
corona lo spazio di stelle.

Di soli frantumi di vetro
faville splendenti di tanti dolori
è fatto l’amore
dell’elastica sfera della mia libertà.

vista

Previous Entries 24 Next Entries Come sospeso

4 thoughts on “Umido

  1. alfonso on said:

    nella ripetuta “elastica”, non “plastica”, (differenza cara e ben sottolineata dal nostro amico EnzLu) sento la possibilità
    che tutto possa spezzarsi. proprio come in frantumi va
    la sfera di cristallo. tutta la bellezza e l’altezza di un Amore
    si spezza in scaglie e diventa più umano: amore

  2. alfonso on said:

    nella insistita “elastica” si avverte la possibilità di ciò che accadrà. si avverte il frantume dell’altezza dell’Amore che diventa più umano: amore. proprio quel fragile amore, che con un tocco,
    provoca la fossetta dell’emozione (dichiarata e non detta, perché è impossibile dirla).
    nel tocco che produce questa emozione, si perde l’elasticità della libertà, perché nel tocco l’elastico si lega al toccato, diventando amore umano, il quale, poiché magico restituisce l’Amore.
    per cui nella fossetta, nell’incurvatura ciò che sembrava rigido risulta plastico. si modificano le forme, resistono i materiali, si sente permanere nel divenire una stessa sostanza

  3. alfonso on said:

    ultima cosa, già detta.

    IN TE C’È UN POETA.

    inizia a raccogliere tutti questi tuoi scritti
    in vista di una pubblica-azione

  4. vista on said:

    Vista ti ringrazia, si schernisce, qui a fianco a me, facendo ssssssh coll’indice a toccare la punta del naso, ma intorno è già silenzio e da tanto. Dice che forse gli è sfuggito di mano l’animale che è in lui (animale, dice, nel senso di attinente all’anima), che sprigiona solo scheggioso istinto, non ancora coscienza.

    Saluta ridendo, ma non compiaciuto, dice che l’attende il suo amato maestro, ancora paziente e disposto, come allora, ad insegnargli ad esprimersi.

    elù

Leave a Reply

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.